Home

Strasburg             Vienna       Ritorna a “Mondi Musicali”

 

 

Finalmente vediamo le sinuosità del Danubio attraversare Vienna , con quel suo colore grigio- bluastro, come un serpente che snoda le sue spire in una città imperiale, ricolma di arte e musica di un passato sfarzoso…

Vedendo quel fiume, non possiamo fare a meno di riudire le note svolazzanti come uccelli in volo dei celeberrimi valzer straussiani, di cui ”An der Schonen blauen Donau”, ci riempiono gli animi a tal punto di esaltarci oltre misura ed avvolgerci in un’aria frizzante,  gioiosa e spumeggiante…

Così, la famiglia Strauss, ci presenta il suo biglietto da visita, cosparsi di pentagrammi accalorati, inebrianti, capaci di infonderci ritmo e danza da capogiro, quasi una panacea per tutte le angosce del mondo…

 

A proposito dell’autore del “Bel Danubio blu” , un critico musicale del tempo passato, ebbe ad affermare che la musica di quest’ultimo : “ha fatto bene più che centomila medici messi assieme”

 

Anche se gli spartiti non sono immediatamente audibili come i dischi o facili a leggersi come i libri, rappresentano però, l’anima e la diretta ispirazione del compositore, il di lui pensiero, forse il suo scritto (quasi i capitoli di un romanzo che racconta la sua esistenza).

Per ciò che riguarda invece lo spartito manoscritto autografo, lo si potrebbe definire come il suo quadro, il suo tableau in quel momento,  in quel paragrafo della sua vita,  a tinte chiaroscure, dove il pennino musicale sostituisce il pennello.

 

Quanti valzer, così similari ed, allo stesso tempo diversi tra loro, ci permettono oggi di assaporare la vita viennese di allora, in tutte le sue sfaccettature, in tutte le sue caratteristiche, negli usi e costumi di quel tempo lontano, ma sempre vicino…

 

Va ricordata, a questo punto, la sensibilità musicale di “Bepi” (così la mamma degli Strauss chiamava Giuseppe), particolarmente diversa da quella del fratello più famoso, Giovanni.

La musica di quest’ultimo è,a parer mio, venata di una punta di malinconia nelle sue lunghe introduzioni ai valzer, per poi risolversi in una melodia danzante abbastanza particolare dal passato al futuro (vedi il valzer “Transaktionen” ) od improntata a qualcosa di innaturale, etereo(vedi “Armonia delle sfere”) oppure a qualcosa di dinamico per il suo tempo (Dinamiden), addirittura all’esaltazione della natura primaverile in Austria (“Dorfschwalben aus Osterreich”)

Questo Joseph Strauss, sembra vada alla ricerca o, pare voglia introdurci in musiche dal sapore arcano e misterioso, sempre attento a donarci una musica da scoprire, forse prèsago di morire in giovane età, come accadde veramente, poiché la terribile falce della morte lo strappò dalla vita a soli 43 anni.

Con Edoardo Strauss chiudiamo il capitola della famiglia ottocentesca di questi straordinari compositori di valzer, quasi a suggellare un’epoca per aprirne un’altra: quella dei Lehar, dei Kàlman, degli Stolz, degli Oscar Strauss e così via…

 

E ora un’anteprima di spartiti che ci rendono il sapore di antico e ci riportano all’atmosfera di quel tempo:

 

Dorfschwalben aus Osterreich (Johann Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

Rudolfs Klange (Johann Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

Du un Du (Johann Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

 

Spiriti Leggiadri (Eduard Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

Trois Marches Favorites (Johann Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

Danze Celebri (Tutti gli Strauss)

 

 (From Author’s private collection)

 

 

 

 

 

Carlo Lamberti, 13 aprile 2008

 

 

 

Per contattarmi scrivere a:

carlolamberti@albabarozzi.it